Molte delle invenzioni del presente e del passato sono state immaginate nei libri di fantascienza molto prima che diventassero realtà. Un esempio? Jules Verne ha descritto un sottomarino nucleare nel 1870! Se è vero che gli scrittori di fantascienza sono in grado di aiutarci a immaginare il futuro, allora bibliotecari e lettori possono stare tranquilli perché le biblioteche saranno ancora tra noi per un bel po’; ciò, almeno stando a quanto presagito da due tra le saghe fantascientifiche più note, Guerra stellari e Start Trek, le quali hanno tratteggiato in alcune scene le caratteristiche della biblioteca del futuro (in varie forme, a scaffali, digitali e multimediali)[1].
Tuttavia, gli autori di fantascienza non sono futuristi ma solo narratori che esplorano mondi ipotetici. Per avere idee più plausibili rispetto al futuro, meglio affidarsi allo Scenario planning. La “pianificazione dello scenario” (anche chiamato scenario thinking o analisi degli scenari) è un metodo di pianificazione strategica che alcune organizzazioni utilizzano per realizzare piani flessibili a lungo termine tenendo conto della complessità combinatoria di molti fattori.
Si potrebbe obiettare che un esercizio di premonizione sul futuro anteriore sia qualcosa di molto lontano dalle preoccupazioni del management delle biblioteche, oberato com’è dalla necessità di prendere decisioni critiche che riguardano un oggi già molto complesso. Ma in realtà non è così. Pre-occuparsi degli scenari consente alle organizzazioni di meglio comprendere le trasformazioni che stanno dando forma all’ambiente esterno chiedendosi: funzionerà ancora il nostro modo di operare? La nostra proposta di valore, la nostra struttura, le nostre competenze, e la rete di alleanze saranno ancora valida?
Pur tenendo presente che gli scenari non sono premonizioni infallibili, l’analisi degli scenari viene svolta da molte organizzazioni come parte della pianificazione strategica. Pianificazione che se non preceduta da uno studio degli scenari, molto spesso perpetua il passato; tracciando direzioni e allocando risorse a progetti ma senza la capacità di lasciar andare le pratiche precedenti neanche quando queste sono divenute obsolete e controproducenti.
L’analisi degli scenari può essere applicata anche al mondo delle biblioteche. Le quali si trovano ad operare, come ogni altra organizzazione, in un mondo di incessanti trasformazioni dovute alla rapida espansione della conoscenza, ai sempre nuovi sistemi di comunicazione che cambiano continuamente il modo in cui le persone accedono alle informazioni e alla testualità, e – non di meno – al continuo mutamento ed espansione della gamma dei bisogni delle persone.
In un’epoca di trasformazione del ruolo della biblioteca, lo Scenario planning rappresenta un metodo non certo nuovo ma sempre efficace per affrontare la complessità. Ci sono molti interventi recenti e in corso di pianificazione che hanno utilizzato questo approccio. Si guardi per esempio a quelli raccolti da O’Connor & Sidorko (2010) in Imagine your library’s future: scenario planning for libraries and information organisations, oppure nel libro dei futurologi Schnapp & Battles (2014), The Library Beyond the Book, e anche nel report prodotto da Arup University (2015), Future Libraries; così come dal lavoro di Parvley (2016), BiblioTech. Perché le biblioteche sono importanti più che mai nell’era di Google, o ai continui aggiornamenti da parte della britannica SCONUL – The Society of College, National and University Libraries.
Studi e analisi che gettano luce su quali siano le tendenze, le criticità ma anche le opportunità che le biblioteche possano aspettarsi di affrontare nel futuro. Ma che anche avvertono: i metodi tradizionali di pianificazione non sono più sufficienti, un nuovo orientamento nelle strategie di gestione della biblioteca è necessario.
[1] In Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (Star Wars: Episode II – Attack of the Clones), film del 2002 diretto da George Lucas, una vasta biblioteca che cataloga migliaia di anni di conoscenza si presenta con i classici scaffali in legno, mentre i libri sono digitali e multimediali. In Star Trek, nell’episodio del 1969, Tutti i nostri ieri, una biblioteca contiene tutto il passato di ognuno registrato su dei dischetti video.
Testo estratto dall’articolo di Adriano Solidoro, “Come favorire l’innovazione e lo sviluppo organizzativo delle biblioteche pubbliche?“, in Biblioteche oggi, vol. 35, 2017.
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